venerdì 11 gennaio 2013

Teatro Kismet OperA - Sabato 12 e domenica 13 - Educazione fisica

Teatro Kismet OperA
Stagione 2012/2013
sabato 12 e domenica 13 gennaio h 21.00


Educazione fisica

Foto da comunicato stampa














Gli attori storici di Emma Dante aprono l'anno nuovo al Teatro Kismet di Bari.

Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, parte del nucleo fondatore della compagnia Sud Costa Occidentale, firmano la loro prima regia con “Educazione fisica”, in scena al Kismet sabato 12 e domenica 13 gennaio alle 21 (biglietti al Box office Feltrinelli o sul circuito bookingshow, info 080.579.76.67).

Sabato, dopo la replica, la compagnia incontrerà il pubblico nel foyer del teatro per soddisfare domande e curiosità degli spettatori: l’incontro sarà moderato dal critico teatrale Nicola Viesti.

Con l'energia che contraddistingue i loro lavoro, i registi dirigono 14 attori, un gruppo impegnato a diventare una "squadra perfetta" sotto l'occhio severo di un allenatore sovrano.

Il lavoro ha un’impronta fortemente corale: protagonista è una classe nell’ora di educazione fisica o, meglio, un’aspirante squadra di basket. Il Corifeo (Sabino Civilleri) è un coach che potrebbe essere un insegnante di storia antica, con le spallucce all’ingiù e una smodata passione per la vicenda delle Termopili. I ragazzi non parlano, se non rarissimamente: eppure ognuno di loro riesce a disegnare un personaggio preciso attraverso l’attitudine fisica, la smorfia della bocca o il modo di portare i capelli. Il piacere di essere sul palco e la voglia di dare il meglio sono palpabili; eppure non si ha mai la sensazione di uno sgomitare per essere notati a scapito degli altri. Ad apparire è piuttosto l’energia di un insieme, dove una minacciosa marcia collettiva è scandita dal battere dei palloni all’unisono e dalle note di “Rabbia e Tarantella” di Morricone.

Annotano Civilleri e Lo Sicco:

“E' educazione fisica, non libertà.

Un allenatore vuole trasformare un gruppo di adolescenti nella squadra perfetta. Forgiare i loro corpi, orientare le loro teste. Portarli verso il gesto esemplare, convincerli ad abbandonare la mediocrità per il sublime. I ragazzi gli credono, e si abbandonano alla sua esaltazione. E' gratificante farsi strumento delle sue ambizioni, assecondare la sua volontà. La squadra non pensa, i giocatori sono ingranaggi della stessa macchina. Reagiscono, non elaborano. Si allenano al grido di "If you can't, then you must!!! Se non puoi, allora devi". Ma se davvero non puoi, che cos'è il dovere? Con cosa confina, che cosa dovranno essere disposti a cedere? L' Allenatore è il sovrano. Si occupa di morale. Annienta modestia, benevolenza e moderazione perchè sono ostacoli alla sovranità. Predica il sacrificio, perpetua la menzogna e insinua la diffidenza. La Squadra ritiene la soggezione necessaria. Teme l'allenatore, ne venera l'autorità. Obbedisce per non prendersi la responsabilità di scegliere. Chi è più il più forte? E che cos'è, davvero la forza? ....Ma non giochiamo mai?”

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