giovedì 31 gennaio 2013

Teatro -Sabato 2 e domenica 3 febbraio Marco Manchisi in Processo a Pulcinella - Teatro Kismet

Sabato 2 e domenica 3 febbraio h 21.00 Teatro Kismet OperA presenta Processo a Pulcinella di e con Marco Manchisi
Si è formato e ha lavorato con Leo De Berardinis e Luca De Filippo, è stato più volte sui set di Gabriele Salvatores e di Ermanno Olmi e si è distinto per la sua capacità di indagare la cultura napoletana: Marco Manchisi torna sul palco del Teatro Kismet di Bari con il suo celebre "Processo a Pulcinella", un omaggio alla maschera partenopea e a tutto quell'universo di equivoci che in questa sono racchiusi, in scena sabato 2 e domenica 3 febbraio alle 21.00 (biglietti al Box office della Feltrinelli di Bari o sul circuito Bookingshow; info 080.579.76.67, int 123/
www.teatrokismet.org).




Servendosi delle lingue di Antonio Petito, Eduardo De Filippo, Giambattista Basile e Raffaele Viviani, Marco Manchisi porta in scena il suo“Processo a Pulcinella”, accompagnato dalle musiche dal vivo di Santo Marino. Un Pulcinella dalla maschera candida che ripercorre le sue (dis)avventure al cospetto di un giudice dapprima diffidente poi sempre più assorbito dal fiume di parole del personaggio simbolo della tradizione napoletana.



Spiega Manchisi:
Un uomo che si improvvisa guardia e giudice, arresta e sottopone ad improbabili processi vagabondi, girovaghi, perditempo. Pulcinella, uno di loro, ha oltretutto dalla sua la fama di vero e proprio briccone, per i suoi impulsi trasgressivi e le tentazioni all’illecito. Questa volta Pulcinella, licenziato dal padrone, vorrebbe solo esibirsi in strada per guadagnarsi da mangiare, ma il suo permesso di rappresentazione è scaduto. Trascinato in un’aula di tribunale, deve rispondere a numerose accuse come vagabondaggio, fame atavica, ignoranza, spiritismo, fallimento. Le sue disavventure fanno impazzire il giudice, perché con la sua logorrea astratta, il suo becero controcanto, i discorsi alla rovescia e gli equivoci verbali, Pulcinella rivela tutta la sua natura di deficiente. Rievoca il suo servizio dagli Amleto, da un barone, dove si innamora di una donna -lucertola, di sensitivo alla ricerca dello spirito del genio Giuseppe Verdi, di capocomico squattrinato. Poco per volta il giudice si abbandona all’ascolto, si lascia coinvolgere, constata l’animo multiforme e contraddittorio di Pulcinella, che non si sa proprio con quale accusa mettere in carcere. Una maschera antica quella di Pulcinella, solitamente nera. Dopo alcune variazioni, come Pulcinella e la dama bianca di Otello, Pulci-beat e Viaggio di Pulcinella, mi sono ora divertito ad immaginarlo vivere con una maschera bianca, come un’anima che ricordando cosa gli è successo, raccoglie i geni del passato per difendersi dalle accuse. Mi sono servito tra le altre, delle lingue di Antonio Petito, Eduardo De Filippo, Giambattista Basile e Raffaele Viviani.

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