
La raccolta "Al vento" di Leo Ragno consiste in nove incisioni e tre monotipi.
Il titolo dell’esposizione è ispirato dal nome della realtà associativa che ospita la mostra e, al tempo stesso, dal profondo sentimento di trasformazione, instabilità e inquietudine che l’Artista ha voluto raffigurare.
Il tema conduttore della serie è una forte sensazione di tensione, lacerazione e deformazione data dal movimento impresso ai soggetti rappresentati: l’Autore con il gesto dell’incisione scarnifica i corpi e i volumi che rappresenta.
L’Artista ci conduce in un percorso di incisioni in cui il segno grafico problematizza i soggetti raffigurati. A Leo non interessa raffigurare la plasticità e l’armonia dei corpi, perché egli si impadronisce della rappresentazione e la sottopone a un processo violento di “sottrazione”: è come se condannasse le sue figure all’impegno della testimonianza della condizione umana. Così l’Incisore ci restituisce un mondo in cui la solitudine, l’imbarazzo, l’impossibilità e la drammaticità della scelta, la disperazione, la deiezione dell’uomo, il costante diniego di un’esistenza candida e adamantina ritraggono il paesaggio esistenziale dell’uomo.
Per descrivere la situazione umana Leo lascia che la sua tecnica si affidi a un tratto irrequieto, scorrevole, lacerante e tagliente per raccontare le inquietudini della sua epoca; al costante senso di movimento delle incisioni che sembrano ricordare alcune intuizioni di Boccioni nella sua fase prefutirista; all’affezione di impotenza al cospetto della mutevolezza del mondo dipinta e soprattutto allo strenuo tentativo di portare alla vista forze invisibili. Così nel Vento, quando il corpo visibile sfida le forze dell’invisibile non gli resta che dare a queste forze altra visibilità che la propria, ingaggiando una lotta epica, come quella di Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Leo Ragno si è laureato con lode in grafica all’Accademia di Belle Arti di Foggia discutendo una tesi in Teorie della percezione dal titolo “La percezione del corpo nell’arte del ‘900- Il corpo e la società contemporanea”. Attualmente insegna Tecniche dell’incisione – Grafica d’arte presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia.
Ha esposto in differenti collettive, tra cui la VII Biennale Internazionale di Firenze dove ha vinto il Premio giovani 2009; presso la Pinacoteca Civica 9cento di Foggia in occasione di Ecorisorse, a cura di Francesco Riccardi e Valeria Seduta; più recentemente ha esposto a Bitonto, presso le Officine culturali Bitonto, “Tabula Rasa” con testi di Lucrezia Modugno e Alessandro Papetti e a Istanbul, Paylasilan Isaret II, teachers and students of Brera, Rome and Foggia Academies of art.
L'esposizione sarà visitabile fino a venerdì 5 aprile.
Ass. Culturale La Mancha
Via Cattedrale 31 Ruvo di Puglia
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