lunedì 3 dicembre 2012

Il "Tenco ascolta" la Puglia

Ieri sera sul palco del Teatro Forma, ha preso vita la serata del Tenco ascolta, manifestazione organizzata dal Club Tenco che ha concluso, con la tappa barese il suo tour alla scoperta dei nuovi cantautori italiani. La manifestazione si è inserita nella programmazione  di eventi delle tre giornate del Medimex, l'unica fiera mercato musicale italiana, promossa da Puglia Sounds.
La serata che si è aperta alle ore 21, sotto la conduzione di Enrico Deregibus (sostituto del presentatore storico Antonio Silva) ha visto protagonisti sei artisti pugliesi: Os Argonautas, Nicola Giuliani, P40, Raffaele Vasquez, Ironique e Luca Loizzi.

      Os Argonautas (Federica D'Agostino, Domenico Lopez, Giovanni Chiapparino e Giulio Vinci) si presentano come “quattro marinai partiti senza una rotta, che vogliono farvi percorrere la vita sulla superficie del mare. Non c'è tesoro da scoprire ma solo il viaggio...” e, andando al di là di ogni luogo comune, mantengono la loro promessa. Il loro viaggio musicale è una delicata evocazione, per tratti sintetici e metaforici, di luoghi, persone e oggetti (Ofelia e la sua camelia, Marisa e la sua rosa) delineati con estrema poeticità dalle movenze, che abbracciano le sonorità del fado, della sottile ed emozionante voce di Federica D'Agostino. Sul palco gli oggetti (un grammofono, una caffettiera, un fiore bianco) segnano insieme, le presenze di queste figure e le tappe di un viaggio scelto come forma d'esperienza.

         Di diverso tipo è la musica di Nicola Giuliani, dominata da armoniosi e compositi sottofondi di chitarra e di pianoforte, legati alla forte melodicità delle linee vocali piacevoli all’ascolto ma che seguono l'andamento di molta musica leggera italiana e di un cantautorato prossimo, per stile e timbrica vocale, a quello di artisti come Carlo Fava e Bungaro. I testi sebbene sospinti da un vago intento poetico, diretto anche verso la poesia popolare (come il caso di Giuliè, scritta in sanseverese) risultano più modesti e poco incisivi.

        Delineano una parentesi comica, a mezzo tra canzone-teatro e cabaret, i due simpatici artisti salentini che si sono poi succeduti sul palco: P40 (al secolo Pasquale Quaranta) e Raffaele Vasquez.
Il primo dei due, con un'apparente ingenuità da 'menestrello contemporaneo', canta, intervallandole con un parlato narrativo esilarante e infarcito di dialettalismi, delle piccole melodie quasi da stornello attraverso le quali presenta minute scene del quotidiano della propria terra. P40 ironizza e sbeffeggia i comportamenti dell'uomo comune che, come in Olive, preferisce comprare l'olio e lasciar marcire delle olive, ormai solo “decorative”, nei parcheggi affollati degli ipermercati, oppure diverte mettendo in ridicolo l'irremovibile grettezza di personaggi popolari come in 2000 km.
Più metropolitana è la vena comica dei brani di Raffaele Vasquez, che con voce profonda e baritonale, si prende in giro e prende in giro le sofisticazioni dell'individuo moderno, come in Download, o quelle del cittadino medio di  Ma che giornata e del suo stile di vita appagato dalle quattro mura di un open space, di un loft o di un box, nuovi falsi e ridicoli miti di un benessere inconsistente.

           Prima di dare spazio agli artisti successivi il direttore artistico del Club Tenco, Enrico De Angelis,  dopo aver illustrato gli sforzi, gratuiti e appassionati, che hanno sempre accompagnato l'impegno del Club nella scoperta e nella presentazione di nuovi talenti, ha evidenziato la sempre più frequente presenza del club in Puglia, stimolata da un clima culturale che favorisce la crescita della musica e del suo mercato con realtà estremamente positive come quelle del Medimex e di Puglia Sounds.

           È stata poi la volta della estrosa ed esuberante Ironique, nome d'arte della molfettese Luigia Altamura, e della sua band. La giovane cantautrice domina il palco con una forte presenza scenica e grande comunicatività corporea che coinvolge il pubblico. Ironique presenta una serie di brani dalla spiccata originalità, ricchi di interessanti spunti musicali, generati anche dalla ben orchestrata fusione di strumenti tradizionali ed elettronica. Crea cosi un'atmosfera onirica e surreale a cui contribuisce anche il creativo uso della voce che la cantautrice muove con libertà e fantasia, giocando anche con le lingue tra l'italiano e il francese.

L'onore di chiudere una così variegata kermesse è spettato, infine, al cantautore tranese Luca Loizzi, che ha presentato la propria personale interpretazione di ciò che può voler dire fare cantautorato. Dalle sonorità e dai testi emerge uno sguardo ironico e disincantato sul contemporaneo che si fa cifra essenziale del suo modo di comporre, risultato maturo di una creatività attenta agli stili del cantautorato italiano e francese, di cui ha offerto anche un assaggio attraverso la sua personale rivisitazione della “Mauvaise réputation” di Georges Brassens. Degna di nota la sarcastica Quando meno te lo aspetti, canzone che mette  in luce, con una melodia dal tono scanzonato, le contraddizioni dell'Italia e degli italiani di oggi. A caratterizzare lo stile del cantautore sono le linee melodiche semplici, spesso composte da reiterate frasi musicali facilmente memorizzabili che si imprimono subito nell'orecchio dell'ascoltatore e si lasciano immediatamente cantare con piacere, così come ha fatto il pubblico di ieri, che si è lasciato andare trascinato dalle ritmiche jazz manuche di Loizzi.




Non si possono che elogiare il Club Tenco e Medimex, i quali, dando spazio a queste esibizioni, hanno saputo offrire agli spettatori un ottimo assaggio del ricco e creativo panorama della musica cantautorale pugliese, che ha bisogno sempre più di vetrine come questa per mostrare tutte le sue molteplici e differenti anime.

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