sabato 9 agosto 2014

Reportage - 2/3 Agosto 2014 - Locus 2014: Calibro 35, Fabrizio Savino Trio, Gianluca Petrella e Dj Gruff

Il secondo weekend del Locus 2014 è stato vario ed ha visto come protagonisti alcuni particolarissimi progetti.
Sabato sera i Calibro 35 hanno presentato la loro "Indagine sul cinema del brivido in Italia" con una lunga carrellata di brani tratti dalle colonne sonore dei maestri del cinema horror italiano da Mario Bava a Lucio Fulci a Dario Argento.



La formazione, che già in passato aveva lavorato sulle colonne sonore del cinema poliziesco, si è sperimentata qui in una performance da brividi che ha conquistato anche il pubblico del festival più diffidente.








I Calibro 35 sono riusciti a ricreare le atmosfere e le emozioni delle pellicole grazie anche all'apporto degli ospiti che li hanno affiancati quali lo straordinario Vincenzo Vasi che ha emozionato gli spettatori con la sua imponente presenza vocale e i suoi soli al theremin. Un concerto da brividi, ma nel senso migliore del termine.





 
Domenica invece si sono succeduti sul palco prima il Fabrizio Savino Trio e poi Il trombonista Gianluca Petrella in un progetto sperimentale con l'icona dell'hip hop dj Gruff.
 
Il Fabrizio Savino Trio, composto dal chitarrista Fabrizio Savino, dal contrabbassista Francesco Angiuli e dal batterista Gianlivio Liberti, ha presentato alcuni brani dell'ultima fatica discografica del chitarrista pugliese "Aram".








Il trio ben collaudato è riuscito a mostrare tutta la delicata e intimistica melodicità delle composizioni di Savino, nonostante il poco tempo concesso loro per l'esibizione. 
 
È stata poi la volta di Gianluca Petrella che, da sempre attento alla ricerca e della sperimentazione si è cimentato in un progetto che francamente non ci ha molto convinti.
Di Petrella nell'esibizione è rimasto solo un vago sentore, mentre il concerto è parso tutto incentrato sulle "rime" dell'attempato rapper dj Gruff. Anche il pubblico presente è rimasto interdetto ad eccezione delle due fasce laterali di spettatori che, in parte composte da adolescenti, in parte da gente in fase di regresso adolescenziale, si esaltavano al solo sentire le parole "sbirro", "pullotta" e "carramba"... Un po' fuori Locus a nostro parere. 









 

 

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