mercoledì 23 gennaio 2013

Teatro - Sabato 26 e domenica 27 gennaio - Italianesi @ Teatro Kismet OperA

Foto da comunicato stampa
Sabato 26 e domenica 27 gennaio il Teatro Kismet OperA presenta lo spettacolo "Italianesi" di e con Saverio La Ruina_Premio Ubu come miglior attore

Il Premio Ubu Saverio La Ruina, narratore delicato e poetico, arriva sul palco del Teatro Kismet OperA di Bari con il nuovo spettacolo prodotto dalla compagnia Scena Verticale:“Italianesi”, arricchito anche dalla musica dal vivo di Roberto Cherillo, sarà in scena sabato 26 e domenica 27 gennaio alle 21.00 (biglietti al Box office della Feltrinelli di Bari o sul sito
www.bookingshow.it).
 
Sabato, come sempre, dopo la replica l’attore incontrerà il pubblico nel foyer del Kismet per un dibattito moderato dal critico Nicola Viesti.
 
“Italianesi” racconta un pezzo di storia del Novecento drammatico quanto sconosciuto e poco trattato dai manuali scolastici o universitari: la storia di un nutrito gruppo di italiani che, dopo la seconda guerra mondiale e con l’avvento del regime comunista, rimangono bloccati in Albania e di fatto privati della loro libertà, perché considerati dei nemici politici. L’attore e autore Saverio La Ruina arriva quindi a raccontare la loro vicenda a chiusura di una trilogia di sguardi dedicata a vite dimenticate del nostro paese e portate in scena nei precedenti spettacoli “Dissonorata” e “La Borto”.

Spiega la compagnia: “esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l'avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l'accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant'anni, dimenticati. Come il "nostro" che vi nasce nel 1951 e vive quarant'anni nel mito del padre e dell'Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.


Biografia di Saverio La Ruina
Saverio La Ruina si diploma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e lavora, tra gli altri, con Leo De Berardinis e Remondi & Caporossi. E’ tra i giovani registi selezionati agli atelier di regia condotti da Eimuntas Nekrosius per La Biennale di Venezia nelle edizioni 1999 e 2000.

Fonda a Castrovillari, insieme a Dario De Luca, la compagnia Scena Verticale, con la quale vince il Premio Giuseppe Bartolucci 2001 e il Premio della Critica Teatrale 2002 assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali.

Nel 2005, un suo testo, Kitsch Hamlet, ottiene una segnalazione al Premio Ugo Betti per la drammaturgia. Nel 2006 debutta al festival Bella Ciao di Roma con lo spettacolo Dissonorata col quale vince due Premi UBU 2007: “migliore attore protagonista” e“miglior testo italiano”, cui si aggiungono una nomination nel 2007 al “Premio Eti - Gli Olimpici del Teatro” per la categoria“migliore interprete di monologo” e una segnalazione speciale nel 2008 al Premio Ugo Betti per la drammaturgia. Nel 2009 debutta al Teatro India di Roma con lo spettacolo la Borto col quale vince il Premio UBU 2010 per il“miglior testo italiano” (oltre a una nomination come“migliore attore protagonista”). Nel 2010 vince il Premio Hystrio alla drammaturgia. Nel 2011 debutta al Teatro India di Roma con lo spettacolo Italianesi: l’ultima stesura del testo è nella cinquina dei finalisti al Premio Riccione per il Teatro 2011.

È direttore artistico, insieme a Dario De Luca, di Primavera dei Teatri, festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea. A dicembre 2012 riceve il Premio Ubu come
miglior attore per lo spettacolo “Italianesi”.

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