mercoledì 6 marzo 2013

Teatro - Venerdì 8 e sabato 9 marzo - "Ferdinando" di Annibale Ruccello @ Teatro Kismet

Foto da comunicato stampa
Venerdì 8 e domenica 9 marzo Il Comune di Bari, il Teatro Pubblico Pugliese e il Teatro Kismet OperA presentano Ferdinando di Annibale Ruccello regia di Arturo Cirillo

Arturo Cirillo torna ad indagare la scrittura di Annibale Ruccello e stavolta lo fa con Ferdinando, testo rappresentato per la prima volta nel febbraio del 1986, pochi mesi prima della prematura scomparsa del geniale autore napoletano.

Il regista partenopeo, che già ha indagato la scrittura di Ruccello con i meravigliosi “L’ereditiera”e “Le cinque rose di Jennifer”, sceglie quello che la critica ha spesso definito “un capolavoro” e lo presenta sul palco del Kismet, prodotto dal Nuovo teatro di Napoli, venerdì 8 e sabato 9 marzo alle 21 (nella stagione del Comune di Bari, info 080.521.24.84) e domenica 10 marzo sempre alle 21 (nella stagione Kismet, info 080.579.76.67, biglietti su
bookingshow.it). A portarlo sulla scena ci sono gli attori Sabrina Scuccimarra, Monica Piseddu, Nino Bruno e lo stesso Cirillo.

Inoltre, dopo la replica di domenica, il regista e la compagnia si soffermeranno nel foyer per il consueto incontro col pubblico, coordinato dal critico Nicola Viesti.

Ambientato nel 1870, in una Napoli che vive il tramonto dell’epoca borbonica, la pièce non si focalizza sul dramma storico, ma si concentra sui personaggi, sui loro sentimenti. La nobile Donna Clotilde, la zitella cugina di lei Gesualda, lo statuario nipote Ferdinando e il gelido prete peccatore Don Catellino vivono in ambigui rapporti di opportunismo, seduzioni, rancori e, in fondo, solitudini. L’arrivo in casa di Ferdinando, sedicenne dalla bellezza efebica, getterà lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti.

Ma chi è davvero Ferdinando? Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Spiega Cirillo: “Ferdinando è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Qualche mese fa rileggendolo ho avuto invece una visione, mi si è concretizzato un mio possibile “tradimento”, ovvero mi è apparso come un travestimento, un povero e meschino cerimoniale, come certi testi di Jean Genet. Un testo terribile per come rappresenta la depravazione, un atto di cannibalismo non meno estremo di Anna Cappelli, anche se non portato fino in fondo”.

venerdì 8 marzo h 21.00 Stagione Comune di Bari
domenica 10 marzo h 21.00 Stagione Kismet
 

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