giovedì 4 aprile 2013

Spettacoli - Domenica 7 aprile - "Colino (e la democrazia), fa acqua da tutte le parti" a cura di Giulio Bufo

Il Comitato “Beni Comuni-Terlizzi” presenta, domenica 7 aprile alle 19,30 presso il Chiostro delle Clarisse, “Colino (e la democrazia), Fa Acqua Da Tutte Le Parti”, a cura di Giulio Bufo. Spettacolo satirico-civile, proposto dal Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, aspira ad informare il pubblico e ad interrogarsi su quale sia la situazione attuale sulla tematica “acqua” a due anni dal Referendum di Giugno 2011. Il protagonista, tra l’ignorante e l’incosciente, si sforza di “capire cosa sia l’acqua come elemento naturale, quale livello di speculazione economica vi sia su di essa” ed è desideroso di “conoscere la legislazione dal livello mondiale a quello nazionale e regionale.”


Alla messa in scena seguirà un dibattito sulle tematiche affrontate nello spettacolo, dalla lezione di democrazia fornita dai cittadini italiani mediante la partecipazione massiccia alla consultazione referendaria, al tema dell’acqua come bene comune universale e nel contempo come oggetto principale degli interessi economici di grandi gruppi multinazionali. Interverrà Federico Cuscito (Comitato Pugliese” Acqua Bene Comune ).

Tra i quesiti referendari, il secondo chiedeva di abrogare la disposizione del d.lgs 152/06 (TU ambiente) che garantiva, in capo al gestore del servizio, un profitto del 7% a titolo di remunerazione del capitale investito, e l’effetto del voto di giugno è stato scritto molto chiaramente nella sentenza di ammissibilità (26/2011) nella quale la Corte Costituzionale afferma che “la normativa residua è immediatamente applicabile” e “non presenta elementi di contraddittorietà”, ma i vari gestori hanno continuato ad includere la remunerazione del capitale investito nelle tariffe.

Dopo che la Corte Costituzionale ed il Consiglio di Stato hanno bocciato le scelte degli ultimi due governi che hanno tentato di reintrodurre la privatizzazione dei servizi idrici locali e riformulato una tariffa che surrettiziamente reintroduceva la remunerazione del capitale investito, è arrivata recentemente anche la sentenza del TAR Toscano (n. 436/2013 del 21 marzo 2013) che ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua, confermando illegittime le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum.

Inoltre, ad oggi, il Governo Nazionale, ed anche quello Pugliese, non garantiscono il diritto umano all’acqua potabile (con applicazione del principio del minimo vitale garantito di 50 litri al giorno per persona) sancito dalla Risoluzione dell’ONU del 28/07/2010. Esiste, anche, una proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” presentata nel 2007 dal “Forum Italiano dei Movimenti Per L’Acqua” e mai discussa in Parlamento.

In Puglia, dove l’Acquedotto Pugliese resta una società per azioni, dopo la campagna di obbedienza civile con la raccolta di migliaia di reclami orientati a mettere in mora l’AQP S.p.A. per il mancato rispetto dell’esito referendario, il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” ha cominciato con le prime udienze relative alla domanda di eliminazione della remunerazione del capitale investito.

Nell’occasione sarà, anche, riproposta all’Amministrazione Comunale la modifica dello statuto comunale sulla non rilevanza economica del servizio idrico integrato approvata, con atto di indirizzo, dalla Giunta Comunale nella proposta di deliberazione del 10/12/2009 ma mai attuata.

“SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA”.

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